LeTelline


 Era da tanto tempo che avrei dovuto lasciare traccia su questo blog de "LeTelline", di noi: Clara, Debby and Joy.

Tre amiche filosofe.

Questa foto ci rappresenta: siamo le Charlie's angels della filosofia, siamo le guerriere del Pensiero.

Siamo uscite dall'università con una segreta convinzio-missione: fare della filosofia un'arma che ci difendesse dai pericoli che avremmo incontrato lungo il nostro percorso di vita.  

Siamo leTelline, da quando una sera di tarda primavera invece di andare in locali o in discoteca, ci trovammo  a dissertare a casa di Chicca. 

Le nostre migliori serate erano fiumi di parole che spaziavano da Kant al kajal e ritorno. 

Ci sentivamo l'incarnazione del processo triadico-dialettico hegeliano. Una potenza di fuoco cerebrale che avrebbe potuto deflagrare chiunque stesse a tre metri da noi. Era un ottimo modo per tenere a distanza minacce maschili :)

Roby quella sera ci propose un gioco filosofico che ci portasse a costruire una nostra triadica identità, sarebbe stata solo nostra: unica e trina. La domanda di partenza fu: qual è il tuo filosofo preferito? Spiega perchè.

 Io rispondo Wittgenstein. Perchè per me il linguaggio è il luogo in cui, su cui e per cui l'investigazione filosofica costruisce la propria torre di controllo. Roby risponde che il suo filosofo è Nietsche con il suo coraggio parresiastico di affrontare la verità costi quel che costi, anche la vita. Chicca risponde Kant, per la sua eleganza razionale e morale.

Seconda  fase: trovare una parola che rappresentasse i tre pensatori/pensieri: 

linguaggio eroico trascendentale.

Ecco nato il suo acronimo è LET. Ma se giriamo le lettere diventa TEL(L). 

LET (me/her/him/) TELL, ecco a voi LeTelline.

Nelle nostre atipiche serate giovanili, ci abbiamo anche scritto una pièce teatrale su questo nostro modo di confrontarci. Titolo "Perchè no?". Atto unico in cui Clara (Roby ha scelto questo nome pensando a Clara Zetkin) Debby ( io, un nome che riecheggia il Dubbio -mio alleato filosofico da sempre) e Joy (Chicca, che la Gioia ha sempre rincorso) dissertano su un esperienza psicodinamica dopo 5 sedute a testa di AVS. Ma questa è tutta un'altra storia.

Comunque da quella sera il nostro reciproco impegno è
stato quello di
imparare ad esercitare un linguaggio eroico e razionale nel rispetto e nella tolleranza. Da quella sera la nostra comunicazione sarebbe stata diversa: ci saremmo impegnate ad esercitare la "consapevolezza dialogica"  in cui ci si poteva LASCIAR DIRE coraggiosamente, supportati da categorie razionali, coerenza, logica ed etica. Il coraggio di dirsi la verità anche quella più difficile e scomoda. Il nostro impegno era nei confronti del nostro parlare, del nostro uso quotidiano della forza della parola e del pensiero. Oneste con noi stesse fino alla morte.

La morte di una di noi è arrivata. Come una spada ha trafitto Roby nel 2020. Troppo presto, ma dopo dieci anni di malattia, durante la quale quell'esercizio di  "lasciar dire" è stato fondamentale. Dieci anni di parole vere, profonde, sincere come solo la morte è in grado di rendere. Perchè la filosofia, ce lo insegna fin dalle sue origini classiche, serve  solo a ben vivere e a ben morire (Epicuro).

Mi manchi Roby. Sempre. E per questo sempre sei con me.

 




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