Per una visione femminile del mondo: l'enciclopedia delle donne
"Donne si diventa"
In questo post vorrei nuotare su questa celebre affermazione, presente nell'opera "Il secondo sesso" (1949), saggio che ha reso Simone de Beauvoir la più importante rappresentante del femminismo contemporaneo.
L'opera, a seconda delle edizioni italiane, oscilla tra le 600 e le 800 pagine. Stiamo parlando, quindi, di un'opera imponente organizzata in due grandi parti: nella prima (I fatti e i miti) de Beauvoir analizza storicamente, biologicamente e culturalmente come la donna sia stata definita come 'altro' rispetto all’uomo; nella seconda (L’esperienza vissuta) descrive le tappe concrete della vita femminile – dall’infanzia alla vecchiaia – mostrando come i condizionamenti sociali e culturali abbiano plasmato il destino delle donne.
In questa sede non mi voglio però soffermare sull'opera. Ma vorrei semplicemente puntare un faro di luce sul fatto che quest'opera immensa non sia presente nei manuali di storia della filosofia adottati nei licei. A volte, se va bene, si può trovare come "lettura" di approfondimento. Oppure sta alle intenzioni dei professori, ma penso più delle professoresse, leggere delle parti dell'opera.
Come mai questo silenzio?
Tutti i manuali riportano opere e pensiero del suo compagno di vita Jean Paul Sartre, fondatore dell'esistenzialismo. Simone risulta "la compagna di..."
La filosofa contemporanea Catherine Koenig Prolog propone un' interessante riflessione sul ruolo che la Storia della Filosofia ha sulla autogenerazione della modernità prima e della contemporaneità dopo. A partire dal 1800, in particolare, dalle lezioni accademiche di Hegel, i manuali di Storia della Filosofia sono stati la base concettuale e morale della costruzione del pensiero che ancora viene proposta. I manuali di storia del pensiero di oggi poco si distanziano da quelli di cento o duecento anni fa. Ecco che l'Europa e il resto del mondo sono narrati testostericamente:la prima come centro del mondo e il resto del mondo, appunto come "resto".
Perchè?
Partendo dal presupposto che ciò che non conosco, può
non -esistere, è possibile dedurre che la scelta di cosa far studiare e cosa celare per la formazione culturale dei giovani, sia una scelta di potere, una scelta politica.
Ecco perché condivido pienamente l'idea delle De Beauvoir secondo cui "donne si diventa", così come si diventa "cittadini del mondo".
Per quanto riguarda la maturazione intellettiva ed intellettuale delle donne è fondamentalmente una ricerca personale e collettiva non istituzionalizzata, non formalizzata.
Essere coscienti e consapevoli del nostro ruolo nel mondo è un fatto molto recente, che ha richiesto e richiede tutt'ora una volontà di autoformazione.
Il format narrativo della storia del pensiero che nutre le malleabili menti giovanili sui banchi di scuola è praticamente solo maschile. Con un grande sforzo incontriamo Anna Harendt e Simone Weil. E si perde nel nulla della conoscenza formale l'immensa enciclopedia del pensiero femminile mondiale.
Con orgoglio e riconoscenza, e mi vergogno se non l'ho fatto prima, presento una straordinaria opera di divulgazione del pensiero e delle azioni di donne, di cui mia zia Mariateresa Fumagalli Beonio Brocchieri è stata una illuminata fondatrice. Questa opera ancora oggi si nutre costantemente di pagine e quindi conoscenza:
In fin dei conti siamo il 50% dell'umanità, ma nelle nostre cellule, ancora non ci sentiamo così alla pari. Non ci sentiamo così importanti quanto i nostri compagni su questo pianeta.
Come mai?
In Italia solo nel 1946 abbiamo cominciato a poter dire la nostra in ambito pubblico, Paola Cortellesi racconta egregiamente nel film C'è ancora domani, il ruolo della donna ai tempi in cui le attuali nonne erano giovani donne. Sembra medioevo, ma sono passati meno di cento anni.
La filosofa Barbara Carnevali al FestivalFilosofia 2025, in cui la parola chiave è stata paideia, ha raccontato proprio come il pedagogista e filosofo "illuminista" (ma poco illuminato) Jean-Jacque Rousseau nel suo romanzo Emilio o dell'educazione del 1762 racconta come sarebbe dovuta essere l'educazione di un uomo nuovo, autonomo, libero da pregiudizi e sovrastrutture culturali. Sophie, la moglie, però non avrebbe dovuto seguire il medesimo percorso formativo, perch'ella avrebbe dovuto copiare il passivo e subordinato stile educativo che aveva ricevuto la madre e prima ancora la nonna e così andando indietro di generazioni e generazioni. La moglie è solo in virtù del proprio marito. La donna non ex-siste, ma sub-siste. A lei non era data la possibilità di trovarsi, uscendo da casa. A lei non era data occasione di conoscere se stessa. Ella poteva reagire, non agire.
Per fortuna la storia sta cambiando rotta. Lo dicono anche le stelle. Siamo usciti da due millenni nel segno dei Pesci (animale che richiama facilmente il fallo maschile) e siamo entrati nel segno dell'Acquario. E l' acquario è un recipiente che accoglie, come il ventre che fa crescere la vita.
E così vi lascio qui alcune testimonianze di donne consapevoli di loro stesse, coraggiose, pronte a combattere pacificamente un guerra contro l'attuale visione, neppure maschile, ma solo testosteronica, del mondo. perchè al comando non ci sono uomini pensanti ma teste di c...o.
E allora vi invito alla visione di alcuni filmati che mostrano un'alternativa possibile:
- In questo video Maria Elena Delia argomenta la rinuncia all'invito del Presidente Sergio Mattarella di far rotta a Cipro, ella è una delle portavoce della global sumud flotilla,
- qui la giornalista Lilly Gruber propone il termine "testosteronico" che ho ripreso per la chiarezza semantica.
- qui presento la pagina ufficiale di Teresa Cinque che con ironia e brillante intelligenza parla di noi donne in un mondo maschile.
Buona visione femminile del mondo a tutti.
Commenti
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grazie per avermi scritto. ti risponderò al più presto.
ciao
Barbara