Unire i puntini

Qui sopra la foto scattata alla lavagna della mia classe settimana scorsa. I miei alunni hanno tra i 10 e gli 11 anni. Anni importanti.
Io mi ricordo ancora l'emozione di sentirmi grande quando sono passata alla doppia cifra! Oggi loro, che hanno stimoli molto maggiori di quelli che ho avuto io, si sentono molto più di quello che mi sentivo io allora.
I Big data li fanno sentire Big ancora prima di diventarlo. Ricevono mille stimoli ma poi, per insufficienza costituzionale, non sanno dare un senso a tutto quello che immagazzinano senza un adulto che li aiuti a collegare i puntini.
Come in tutte le esperienze ci sono aspetti positivi  e negativi, nel volere una scuola inclusiva e coinvolta nella vita dei grandi, si stimolano i giovani a pensare in grande, ma minor tempo è dedicato a farli  esercitare a pensare "da grandi".
Lunedì abbiamo avuto ospite un maresciallo dei carabinieri in divisa che ci ha parlato del cyberbullismo e dei pericoli della rete.
Martedì sono venute ospiti due dottoresse che ci hanno introdotto al tema dei cambiamenti che iniziano ad avvenire nei loro piccoli corpi, perché è giusto istruirli sul tema dell'affettività e del rapporto tra uomo e donna in maniera scientifica. Ok tutto giustissimo. Io mi sono messa nei loro panni e ho pensato "ma con queste due importanti esperienze cosa ci faccio?"
Ecco che ho provato a dare loro una mano a unire un po' i puntini e mercoledì 13 febbraio ho dato loro uno spazio/tempo per parlare con le loro parole e i loro esempi semplici di cyberbullismo e affettività, dando una provocazione argomentativa "come collegare questi argomenti con l'apparato respiratorio che noi abbiamo studiato?" Ovviamente io sapevo come aiutarli a collegare il tutto: e con qualche piccola parolina magica è venuta fuori una chiacchierata filosofica degna di grande celebrazione. Ecco perché ne scrivo: anche i bambini possono ragionare, se si sentono accolti, se vengono stimolati e accompagnati nella ricerca delle parole che vorrebbero pronunciare, ma magari non sanno riconoscere in loro stessi. Sono rimasti attaccati al discorso per un'ora e più… incredibile resistenza, e alla fine erano tranquilli e soddisfatti. Andiamo avanti così piccoli filosofi!!

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