il canto del cigno dell'umanità?

Il sistema umano è meraviglioso. Affermazione alquanto eccessiva per qualcuno, ma io sono un'inguaribile romantica e cerco di vedere sempre il bicchiere mezzo pieno.
Probabilmente non scriverei queste righe se fossi nel bel mezzo di bombardamenti di guerra o su un letto di ospedale. Tuttavia non riesco a riconoscere che i cambiamenti culturali che la tecnologia ci sta offrendo negli ultimi vent'anni sono straordinari. Come dice il mio amico Paolo Cervari, certamente dobbiamo metterci di impegno e organizzare occasioni per fermarci un po' a riflettere collegialmente su questo cambiamento. Riflettere non per fermarlo (impossibile) magari per prepararci alla morte che questo stesso cambiamento sta determinando in termini climatici e sociali.

Terra e Umanità sono due facce di uno stesso sistema, sono lo yin e lo yang del nostro cosmo e il nostro pensiero  lineare oggi non può più avere il valore che ha avuto fino a cento anni fa.
Affermazione alquanto sintetica che espanderò. Non ora. Il flusso tra le sinapsi va altrove.
Qui la linearità del pensiero aristotelico si trasforma in una piramide da cancellare.
Coi miei bimbi l'anno scorso, in quarta primaria, mi è capitato di correggere le pagine del sussi (così abbreviano quel librone vivisezionato che fa loro conoscere il mondo a pezzetti)facendo presente che poco senso aveva parlare di "piramide alimentare" se cio' che consuma l'uomo finisce nei mari e viene mangiato dai pesci che troviamo poi sulle nostre tavole. la ciclicità è da cogliere. L'osservazione circolare degli eventi è utile cogliere. Perchè cos' funzionano i sistemi. Bateson docet.

Io le sento le note del cigno che canta la sua bellezza. Sento la gioia di chi ringrazia la tecnologia perchè salva vite (io per prima ho cantato a squarciagola VIVA LA TECNOLOGIA) che cent'anni fa morivano, sento la voce di madri che vedono nascere figli che senza tecnica attuale non avrebbero visto la luce. La tecnica fa letteralmente miracoli e infatti, ecco l'eccedenza, stiamo diventando troppi su questo pianeta. Se poco meno di cent'anni fa eravamo 2 miliardi, tra pochi anni saremo 8 miliardi e la crescita è esponenziale. Riusciremo a convivere? Riusciremo a trovare le risorse per sostenere tutti? Non possiamo saperlo, il sistema è troppo complesso e le variabili sono troppe. Mio padre, con cui intavolo chiacchiere filosofiche della domeniche, ritiene questa condizione sociale mondiale -sul quale qualche anno fa scrisse il libro futuribile che linko- sia collasssante per il sistema umano. Stiamo andando alla deriva.
Io gli ho replicato che la mia età mi fa propendere per una necessaria visione più ottimistica della Storia, non per altro: ho due figli che vorrei avessero un futuro sereno e vivo quotidianamente l'impegno e lo sforzo per una integrazione pacifica e generativa.

 Nessuno dei due ha ragione. Entrambi abbiamo ragione. Se guardiamo il mondo attraverso i telegiornali di questi mesi vediamo che a livello politico le ideologie stanno facendo una curva prospettica che mostra ombre di un tragico passato non lontano. Ma se ascoltiamo parole come sharing, cooperative learning, smart city, co-..., sostenibilità, responsabilità sociale allora l'attenzione si dirige verso un'altra visione del mondo e dell'umanità. Io vedo questo. Scelgo di vedere questo presente perchè la tensione al cambiamento, secondo le prospettive sistemica (feedforward) e quantistica, parte già dalle energie che le"onde cerebrali" direzionano attenzionando una certa verità nel mondo piuttosto che un'altra. Ci credo. E' una prospettiva soggettiva, non c'è dubbio, supportata da qualche lettura tecnica, ma anche le teorie più sofisticate sono state confutate, quindi oggi scrivo sulla base di qualcosa che magari sarà negata. Nel frattempo preferisco costruire, con le mie idee e le mie azioni, un modo di stare al mondo che basa le relazioni interpersonali a partire dalla gentilezza per l'altro, dalla dolcezza e dall'ascolto attivo.
Nel frattempo, per non sembrare troppo Alice nel paese delle Meraviglie, mi esercito a pensare anche che magari le brutte fantasie che da bambina ogni tanto assorbivano la  mia attenzione potrebbero diventare realtà, infatti involontariamente allora le mie energie aumentavano una realtà drammatica e catastrofica e se ci trovassimo in una condizione così devo provare ad essere pronta. Ma lo si è mai pronti ai drammi? Non credo. Allora a maggior ragione tendo alla visione serena della vita. Il detto dei nonni era "sorridi! e la vita ti sorride". La banalità della teoria quantistica?!?!?!


Commenti

Post più popolari