Pratica sul Dubbio




La Storia Infinita di Michael Ende è stato uno dei miei libri preferiti dell’infanzia. Mi piaceva già solo per il fatto che era scritto a due colori: amaranto e azzurro. Due colori “semplici”, ma insieme in un contesto mediamente monocolore (nero) come i libri, hanno reso unica l’opera. Diverso dagli altri, originale.
 Anche la Pratica sul Dubbio  è originale, anche se in sé racchiude elementi di altre pratiche filosofiche.
Nasce con l’intento di offrire ai partecipanti un processo dialogico per prendere una decisione con la consapevolezza che una conclusione di gruppo è tendenzialmente più “oggettiva” e rassicurante, o perlomeno più approfondita! Come Bastiano, nel romanzo di Ende, deve seguire un criterio ben preciso per superare il labirinto delle Mille Porte, così la Pratica sul Dubbio è un metodo che si basa, non solo su di un processo cognitivo plurale ben strutturato, ma anche sull'importante valore vivente dei sentimenti reali dei partecipanti (nelle vesti di protagonista ed investigatori), che sono concreti elementi che guidano il processo dialogico, trasformando il dubbio-bivio in una strada più luminosa e percorribile con maggior sicurezza e cognizione di causa.
Lo scopo autobiografico[1] di dar vita a questa pratica è il desiderio di allontanare il fantasma di una filosofia inconcludente e fine a se stessa.[2]


In Presence[3] si descrive il senso della prototipazione. <  nella sua essenza allinea saggezza della mente, del cuore e delle mani, perché ci costringe ad agire prima che abbiamo capito qualcosa alla perfezione e che abbiamo formulato un piano. Uno dei principi di base di tale processo prescrive infatti di agire su un concetto prima che esso sia completo o perfetto….Non pensarci troppo! Sentilo!>>.[4]
La Pratica sul Dubbio è certamente un prototipo; nata da vent’anni di ricerca attraverso i sensi, il cuore e la mente è però ancor prima di una teoria, una esperienza di vita che mi piace fare e condividere e cresce e migliora nell’esperirsi. Chi, in questi anni, ha sperimentato la Pratica sul Dubbio dice che funziona, che è efficace. Chi l’ha provata mi ha spronato a crederci, a non mollare e a farlo conoscere ad altri.
Grazie soprattutto alla dottoressa Nicoletta Poli ho deciso di lasciar traccia di questo “prototipo esperienziale di pratica filosofica”.  


[1] AAVV, Le pratiche filosofiche nella formazione, Adultità, aprile 2008, Guerini e Associati, Milano

[2] Cfr. Il mio articoloLe Pratiche Filosofiche nelle organizzazioni: una sfida per il futuro. L’esperienza italiana”per la rivista del Dipartimento di Filosofia dell'Università di Bucarest.

[3] P. Senge, O. Scharmer, J. Jaworosky, B.S. Flowers “Presence”. Franco Angeli 2013

[4] Ibidem, pg.137


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