Pratiche filsofiche di coerenza


Si può. Si può essere tutti e tutto? 
Perchè mi pongo questa domanda? Perchè ho provato sulla mia pelle una spiacevole sensazione e la voglio condividere, casomai qualcun'altro fra voi l'abbia vissuta.
Ho avuto occasione di conoscere personalmente dei giovani rappresentanti della nostra politica partitica. Li ho conosciuti in un dibattito pubblico, per fortuna senza telecamere o giornalisti; ma la sceneggiatura era molto simile ad una tribuna politica di quelle televisive.
Io rappresentavo il MoV. Purtroppo ho fatto una brutta figura. Non sono andata a scuola di politica (retorica). Ammetto agli occhi del pubblico ho fatto una figuraccia e il disagio personale me lo sono protato addosso per qualche giorno. Pur tuttavia oggi, grazie a questa esperienza, mi sento più forte di prima. Ma cosa è successo quella sera? Ho avuto la sensazione di essere circondata da ragazzi lobotomizzati in ruoli che non mostravano la loro vera persona. Il mio disagio è sorto per il fatto che mi sentivo circondata da esseri multifaccia, che volessero dare l'impressione di "essere tutto" e quindi nessuno. Fintanto che vedi i programmi televisivi le energie non passano lo schermo. Lì invece ero bombardata da energie negative e il mio corpo ne ha risentito. Non mi sono "scudata" a sufficienza. Era il mio primo (e forse ultimo) confronto politico.
 Si sa che la nostra telesocietà ci ha abituati a credere che coloro che hanno scelto di dedicare il loro tempo alla polis (città o Stato che sia), i politici appunto,  debbano sapere tutto, essere esperti. Chi parla nei talk show televisivi deve essere in grado di argomentare su tutto: sanità, viabilità, ambiente, economia, storia e geografia. Ma qual'è il grado di profondità che questi signori possono dare ai loro contenuti? In un dibattito dove hai i minuti contati il pensiero non respira, ripete e basta parole vuote, prive di sostanza, perchè non vissute, ma solo studiate a memoria, come impari un canovaccio teatrale. Io non riesco, non ci sono mai riuscita. Questo ripetere a pappagallo non è poltica. Anzi!!
 Mi viene in mente il libro di Baricco I Barbari. La nostra società sta mutando l'essere umano? Oggi livelliamo il nostro spirito, stiamo alla superficie del nostro essere e del nostro sapere e non ci preoccupiamo di scendere nel profondo di noi stessi e delle nostre relazioni. Cosa succede? Stando in superificie puoi passare da un ruolo ad un altro, puoi cambiare maschera come fossi ad una festa di Carnevale dove entri nudo e ti offrono i vestiti lì sul momento. 
Concentrare la nostra attenzione sull'apparire allontana l'ascolto del corpo che diviene alieno al nostro pensiero e genera distonie funzionali.
Penso allora al nobile Impeatore Marco Aurelio, che fece della filosofia la sua arma per guidare il suo popolo fino a raggiungere alte vette di fama e gloria. Allora lascio un suo pensiero quale antidoto al modo di far politica dei nostri poveri Signorotti attaccati solo alle poltrone di potere:
L'anima dell'uomo si copre d'infamia innanzitutto quando diventa, per quanto dipenda da lei, come un ascesso e un tumore del mondo. Perchè l'adirarsi per qualsiasi cosa capiti è una ribellione contro la natura universale, in cui sono contenute le nature particolari di tutti i singoli esseri. (...) Si copre d''infamia quando agisce con ipocrisia e fa e dice cose false e contarie al vero. Quando non indirizza ad alcun fine una sua azione o un suo impulso. (...)
Un attimo dura la vita dell'uomo, e un fluire continuo è la sua essenza, indistinta la sua percezione, corruttibile il suo intero corpo, un turbine l'anima, imprevedibile il destino, incerta la fama. (...) La vita è lotta e viaggia in terra straniera. Che cosa dunque resta che ci dia protezione? Unica e sola, la filosofia. E questa consiste nel serbare intatto e puro il priprio demone interiore, trionfante sui piaceri e sui dolori, incapace di agire a caso o con falsità ed ipocrisia, indipendente dal fatto che altri compiano o no tale azione. (...il grassetto è mio. Tratto da Marco Aurelio La liberta interiore, 2010-Oscar Mondadori)
Si può?

Commenti

  1. Puntuale la tua descrizione del politico odierno, fratello gemello dell'odierno giornalista.
    Entrambi sono in grado di spiegare al Nobel di turno tutto sulla materia in cui il suddetto ha speso la vita, senza lasciarlo parlare.
    Testimone di quella sera, ho percepito in tutti i "ragazzi politici", compresa Barbara, un gran paura della battaglia imminente, visibile nel loro "body language". Dalla televisione aspettavano uno scontro a cui non si sentivano preparati, ma scontro non doveva essere e non e' stato. Forse non e' stato neanche un confronto, di sicuro una recita di poesie mal imparate a cui Barbara si e' sottratta. La serata non ha arricchito nessuno. Per Barbara potrebbe essere l'inizio di un percorso di confronto con la propria coerenza, a lei l'ardua decisione.

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  2. Ciao Barbara, con fatica ho imparato nel corso del tempo a non prendermi troppo sul serio, ho imparato che la coerenza spesso ti si ritorce contro, che imparare a indossare le maschere che la vita ci offre ogni giorno, come in una rappresentazione teatrale è segno di leggerezza, e di libertà intellettuale e spirituale. Il problema è la connotazione che si da alle parole e il senso che hanno a seconda del contesto. La parola " serio" ha connotazione negativa se attribuita al singolo, positiva se si riferisce alla cosa pubblica, "coerenza" noioso se riferito all'indivuduo, necessario se si condivide un idea comune, la parola "leggerezza" bellissima riferita al singolo, perde di valore se attribuita alla gestione della cosa pubblica. Ognuno di noi è tenuto a saper indossare tutte le maschere che la vita gli offre, nella propria individalità. Purtroppo tanti confondono il bene individuale con quello collettivo, non può essere la stessa cosa. E allora molti credono di potersi occupare della cosa pubblica e contemporaneamente del proprio benessere privato approffittando dei privilegi che comporta entrare in politica. Queste persone non sono in grado di scindere le cose, forse non arrivano a pensare di usare la politica solo per favorire se stessi, potrebbero essere convinti di poter fare l'una e l'altra cosa, ma non è non è così, non può essere così, è questa la differenza tra te e loro!!

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grazie per avermi scritto. ti risponderò al più presto.
ciao
Barbara

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