"Il sentimento oceanico"
Successe una volta nella Rue Ruinart,lungo il tragitto tra il Seminario minore e la casa dei miei genitori, dove rientravo tutte le sere, essendo allievo esterno. Era calata la notte e le stelle brillavano in un cielo immenso. A quell'epoca si potevano ancora vederle. Un'altra volta accadde in una stanza di casa nostra. In entrambi i casi fui invaso da un'angoscia insieme terrificante e soave, provocata dal sentimento della presenza del mondo, o del Tutto, e di me in questo mondo. In realtà ero incapace di esprimere la mia esperienza, ma in seguito sentii che poteva corrispondere a domande come: "chi sono?" "perchè sono qui?". Provavo un senso di estraneità, lo stupore e la meraviglia di esserci. (...). Molto più tardi avrei scoperto che questa presa di coscienza del mio essere immerso nel mondo, questa impressione di appartenenza al Tutto, era ciò che Romain Rolland ha chiamato il "sentimento oceanico". Credo di essere filosofo da quel momento, se per filosofia si intende la coscienza dell'esistenza, dell'essere al mondo.
(brano tratto da La filosofia come modo di vivere di Pierre Hadot, Einaudi 2008, Torino)
Commenti
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grazie per avermi scritto. ti risponderò al più presto.
ciao
Barbara