Filosofia del focolare

Nella rubrica “filosofia del focolare”, voglio raccogliere quei pensieri che nascono vivendo la casa. Miei e vostri, se li vorrete donare.
Ovviamente non posso che partire da me ed aprire la porta di casa!

Vivo a Milano, ho due bambini piccoli, mia figlia ha sei anni e mio figlio 3 anni e mezzo. E non ho purtroppo questo bel camino, ma "faccio finta". Ho reimparato ad usare la fantasia più frequentemente grazie ai miei bambini!
 Perché "filosofia del focolare"? Beh sembra quasi ovvio, viste le parole che girano intorno a questo blog, ma invece non è poi così scontato.

A rischio di offrire un'immagine di me "più debole", preferisco essere onesta coi miei lettori.  Se siete qui è per leggere di una persona e, se vorrete, cosa che gradirei motltissimo, per scrivere e conoscere una persona che ama pensare e dialogare con sincerità e semplicità per far star meglio l'anima.

Io non sono filosofa in senso stretto. Io ho sposato la sorella della Filosofia Teoretica, sto con la "filosofia della cura".  Io non so scrivere  libri di filosofia. E' un dato, non un limite. Non sono capace di offrire un’opera completa di risposte, so fare domande. Non sono in grado di attivare il "name dropping" (snocciolare nomi celebri) quando sono in pubblico per rassicurare l'uditorio  di un sapere acquisito. Creo dubbi e perplessità.
Certo ho studiato Filosofia, sono stata circondata fin da piccola di concetti e stili di vita filosofici: "cosa" può uscire da due genitori laureati in Filosofia? (aggiungiamo anche un nonno e due zii?  Aggiungiamoli pure). Io sono cresciuta nella convinzione che gli imperativi categorici kantiani fossero una scontata condizione umana, che tutti devono raggiungere e che tutti conoscono!!
 La filosofia è un pharmacon, va presa in piccole dosi! Perchè quando poi scopri che  un Nietsche ti argomenta l'importanza di vivere il lato dionisiaco (passionale, inquieto, dinamico) che è in noi? Letto da me, donna tarantolata e lunatica, come tutte le donne... potete capire che mi ha creato non pochi problemi di equilibrio valoriale!!! Stare con la Ragione che ordina e sistema? O con il cuore, che pulsa e ti fa ballare? (vedete la mia grezzezza nel semplificare l'imponente pensiero filosofico di due grandi della Storia del Pensiero Occidentale)... Ossessione per ossesione, meglio imparare a guardarle in faccia tutte e due e scegliere quale "vivere" nel qui ed ora della mia presenza quotidiana!

La dialettica hegeliana è per me una geniale strumentazione metodologica per leggere la dinamica storica del mondo (tesi-antitesi-sintesi), lasciando da parte i suoi eccessi di megalomania. Ma forse non sono solo suoi, ma il cospetto politico-culturale che lo circondava richiedeva quell'immagine.
Ma queste belle righe, che potrebbero dimostrare che qualcosa di filosofia so, di fatto non dicono nulla!

 Di qui la  mia attribuzione al focolare della mia concezione di filosofia. Io faccio parte di quella numerosa schiera di persone che credono all'utilità di una riflessione non combattiva.
A me non interessa convincere nessuno. Io non sono in grado di dare risposte assolute, cioè sciolte dal reale di un problema concreto. Sono una donna con due figli. Sono pratica, vado al sodo del problema. 


Dopo aver scritto questo post sono andata in libreria, scaffale filosofico, ovviamente! Che libro ho trovato? La filosofia o l'arte di chiudere il becco alle donne  di Frédéric Pagès edito da il melangolo (2010). Vi invito a leggerlo! (in due ore lo iniziate e lo finite) e conoscerete l'altra sorella della Filosofia. Quella pratica, appunto! Cinderefilosofella!!!

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