Tè philo: Sorridi! Sorridi!

Continuano i cafè (tè) philo al Cargo.

Dell'incontro di domenica 7 novembre credo proprio che mi terrò in tasca questo imperativo categorico non kantiano, bensì turco "Sorridi! Sorridi!"

Mario Biondi in un paio d'ore ci ha immersi in atmosfere di viaggio, tali per cui alla fine eravamo quasi stanchi del cammino uditivo fatto!
Ma l'energia per proseguire il tragitto, che ci ha portati dalla Sala da Tè alle alte vette del Tibet è stato questo iniziale e benaugurale mònito ottomano,  presente all'uscita delle città: viaggia! e sempre con un sorriso sulle labbra.
Anche da noi c'è il proverbio "sorridi, che il mondo ti sorride!". In fondo è lo stesso, no?

Dietro questa saggezza popolare vi è però uno stile di vita profondo e serio, vi è una filosofia, che forse dobbiamo imparare a recuperare... in massa.


Secondo me la nostra Italietta, oltre ad essere eccessivamente spettacolarizzata, è anche eccessivamente intrisa di terrore paralizzante, quasi che, a pensar male ( o a pensarci bene?) sia tutta una bieca e diabolica strategia di marketing per incrementare il mercato della sicurezza e della TV: Se hai paura, non esci di casa e guardi la tv, se esci devi difendere il tuo possesso e devi difendere te stesso. Devi poi far difendere il tuo Stato dal Terrorirsmo. E così anzichè creare un mondo aperto all'altro, al confronto, alla crescita, si innesca quella malefica cultura della superiorità culturale etnocentrica anacronistica, inutile, devastante e paralizzante.

L'ironia dei Simpson è imbattibile. E quest'immagine, secondo me, rappresenta al meglio il risultato del mix tossico-esplosivo tra cultura dello spettacolo e quella del terrore!

Ma dal baratro si può riemergere!! Eccome!
Proprio nell'incontro di ieri alcuni spunti di riflessione in merito sono emersi:
Il pensatore non è (solo) un intellettuale. Il pensatore è colui che riflette col corpo, attraverso il corpo. Immensa è la cultura del pensiero in movimento. Quindi tutti siamo pensatori!! Cito uno dei libri che più mi è piaciuto leggere negli ultimi anni: di Duccio Demeterio,  Filosofia del camminare. Esercizi di meditazione mediterranea.

Viaggiare serve a rinnovarsi e a ritrovarsi: è una delle pratiche filosofiche più ricche e feconde. Il viaggiatore diviene pensatore, perchè può ascoltare e ossigenare il pensiero di immagini interiori, attraverso l'osservazione, l'ascolto, il sapore, il profumo del paesaggio esteriore.

Viaggiare per imparare a lasciarsi dietro il peso delle cose: Questo è un esercizio bellissimo che si può gradualmente imparare: ridurre il volume di carico per le vacanze estive.
Penso a noi donne soprattutto, biologicamente programmate a contenere, a trattenere!

 Se imparassimo ad alleggerire le nostre valigie... da 3 a 2, da 2 a 1, da 1 ad uno zaino... 
Perchè, forse, potremmo fare a meno del phon, del depilatore, di 20 cambi completi e del ferro da stiro pieghevole se l'obiettivo del viaggio divenisse osservare e non mostrarsi.

Se tenessimo a mente che viaggiare non è narcisisticamente mettere in mostra al mondo chi siamo (per far questo dobbiamo agire la cultura inversa, quella dell'accoglienza), perchè viaggiare è andare ad imparare dagli altri, vedere altra natura e altra cultura, viaggiare significa andare verso il fuori e non verso l'insistente autoreferenziale ego personal/sociale da mettere in mostra; se tenessimo a mente questo, forse il viaggio non diverrebbe più quello "stress" che ci attanaglia, come ci informano ogni santo Settembre i telegiornali, e che ci serve una settimana per cacciare via, sostituendolo con lo stress lavorativo. E' un paradosso schizofrenico assolutamente rimediabile!  Non vi sembra?

Chiudo questa riflessione post-domenicale con una speranza e con un invito.

La speranza arriva sempre da una terra lontana, raccontataci ieri da Biondi, tra le terre dell'Uzbekistan, se non ricordo male. Recita: "Augurati di trovare sempre una strada bianca". In altre parole: spera di camminare sempre su sentieri sicuri, calpestati da migliaia di piedi e zampe d'animali. (La sicurezza è possibile anche in movimento!)

L'invito è a domenica prossima  (14 novembre), perchè il tema del viaggio continua conoscendo un'altra persona eccezionale: Italo Bertolasi.

Egli ci inoltrerà nell'Anima Mundi, per immergerci nel suo nuovo libro.
Di cui vi voglio lasciare solo un piccolo assaggio di mia personalissima curiosità. Adorando la danza non posso che anelare all'incontro di un uomo che mi racconta delle tarante salentine, quali trance dance!

(Il video che propongo per primo non esprime la trance originale, visitabile, volendo, in questo secondo video, un po' più inquietante per certi aspetti, dove però emerge fortemente l'evocativa forza vitale della musica, che muove il corpo in un recupero di coscienza e di presenza di spirito, come sempre succede ballando, sempre!)

A domenica prossima al Cargo!

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